Storia e tradizione della festa

Riccia, un affascinante centro del Molise, è circondata da un ambiente incontaminato e ricco di boschi, con un patrimonio artistico e architettonico di grande valore. È l'unico paese della regione che conserva la tradizione della "Sagra dell'Uva", celebrata la seconda domenica di settembre. L'origine della festa risale agli anni Trenta, quando il regime fascista impose le "Feste dell'Uva" in tutta Italia. La prima edizione a Riccia si tenne nel 1932, ma la festa fu interrotta dalla Seconda Guerra Mondiale e ripresa solo alla fine degli anni '60. La sfilata dei carri allegorici, decorati con tralci di vite e altri elementi viticoli, è diventata il momento centrale della festa. Su questi carri, uomini e donne in abiti tradizionali rappresentano scene di vita contadina, esponendo strumenti rurali e offrendo cibo e vino ai partecipanti. La festa ha perso gran parte delle sue connotazioni religiose e promozionali, assumendo invece caratteristiche simili a quelle di una celebrazione carnascialesca, con un forte spirito di partecipazione collettiva che mantiene vive le tradizioni locali. La Sagra dell'Uva di Riccia, pur non avendo una significativa produzione vinicola, è oggi un'occasione di aggregazione sociale e culturale, in cui la comunità celebra le proprie radici e il valore della condivisione.

Un sentito ringraziamento a Antonello Fanelli e Rosalba Panacciulli, che con la loro generosa concessione fotografica hanno reso possibile impreziosire questo lavoro.

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